Gaming | 28-04-2023
Chi ha giocato almeno una volta nella vita a Super Mario alzi la mano!
Come probabilmente sai, in questi giochi l’obiettivo di Mario è salvare la principessa Peach. Per farlo, deve affrontare molte avventure e, naturalmente, deve sconfiggere il nemico Bowser.
Se pensiamo a questo videogioco e al suo gameplay, fin dall’inizio Mario ci ha insegnato a non mollare mai se abbiamo un obiettivo in mente, nonostante tutti i fallimenti a cui può andare incontro durante i livelli.
Ora portiamo questo concetto nella vita reale: quante volte ci siamo trovati davanti a un compito che pensavamo fosse troppo difficile da fare? Probabilmente tante e, sicuramente, la sensazione che abbiamo provato è quella dello sconforto.
Fortunatamente c’è un però: se riusciamo a trasformare queste attività impegnative in una sorta di gioco o sfida stimolante, la nostra prospettiva cambia, e siamo più inclini a metterci in gioco e a fare del nostro meglio per raggiungere l’obiettivo finale.
Questo è il concetto alla base del Super Mario Effect, un concetto elaborato da Mark Rober, ex ingegnere della NASA.
Quando vediamo la vita come se fosse un gioco e ci mettiamo alla prova, diventiamo più coraggiosi, più determinati e soprattutto consideriamo i possibili fallimenti lungo il percorso come un nuovo punto di partenza, non come una disfatta assoluta. Il termine di questo concetto prende il nome dal famoso gioco Super Mario, dove appunto il protagonista deve superare ostacoli e sfide per raggiungere il suo obiettivo finale.
Ma come funziona il Super Mario Effect esattamente?
Alla base di tutto c’è la life-gamification. Quando ci impegniamo in una sfida o in un compito come se fossimo in un gioco, ci divertiamo. Divertirsi ci porta a diminuire lo stress e ad aumentare i livelli di dopamina nel cervello, l’ormone del benessere. Inoltre, ci permette di concentrarci sui progressi che facciamo, invece di concentrarci solo sul risultato finale.
Quando ci focalizziamo sul processo di apprendimento e ci divertiamo durante il “percorso”, diventiamo meno preoccupati per i fallimenti e più motivati a continuare a migliorare, adattando strategie via via sempre migliori.
Ecco perché il Super Mario Effect può essere un modo efficace per affrontare il fallimento nella vita quotidiana! Invece di vederlo come un fallimento totale e arrendersi, ci dobbiamo impegnare in una “prospettiva positiva”, vedendolo come una parte necessaria del processo di apprendimento e crescita. Come nel gioco di Super Mario, ogni volta che il nostro protagonista fallisce, non si arrende, ma continua a perseverare, imparando dalla sua esperienza e migliorando le sue abilità per superare l’ostacolo successivo.
Ovviamente il Super Mario Effect può essere applicato anche al lavoro ed alla sfera dell’apprendimento. Quando ci divertiamo, ci mettiamo alla prova e ci impegniamo in modo sano, e quindi siamo in grado di affrontare le sfide – come un nuovo progetto sul posto di lavoro o gli esami – con più fiducia e determinazione. Imparando dall’esperienza, sviluppando le nostre abilità e concentrando l’attenzione sui progressi, possiamo imparare ad accettare il fallimento come una parte necessaria della crescita e della realizzazione dei nostri obiettivi.
Proprio per questo motivo siamo fortemente convinti che, inserendo delle semplici dinamiche di gamification all’interno del processo di apprendimento, gli studi scolastici potrebbero essere vissuti in maniera più piacevole e coinvolgente, eliminando la paura del fallimento e di prendere un “brutto voto”.
Quindi, la prossima volta che ti trovi di fronte a un compito difficile, ricorda il Super Mario Effect. Vedi la vita come se ti trovassi all’interno di un videogame: mettiti in gioco, prova, sbaglia e riprova, adatta la tua strategia e impegnati per arrivare in fondo.
Ricorda che ogni fallimento è solo un passo verso il successo finale!
E ora… chi si fa una partita a Super Mario Bros?
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